PIRAMIDE CESTIA
Girando per Roma vi sarà capitato almeno una volta di imbattervi nell'imponente Piramide Cestia che domina Piazzale Ostiense, insieme a Porta San Paolo, oggi importante snodo urbano. Inserita all'interno del percorso delle mura Aureliane (272-279 d. C.), e per questo ancora perfettamente conservata, è il monumento funebre che Gaio Cestio tra il 18 e il 12 a.C. sull'onda della moda egizia allora imperante si fa costruire. Cosi' in soli 330 giorni fu edificata la sua tomba, con struttura portante in conglomerato cementizio e rivestimento in grandi lastre di marmo lunense (di Carrara), a differenza di quelle egiziane composte esclusivamente da grandi blocchi di pietra, con una base quadrata di 30 m e altezza 40 m. All'interno è conservata la camera sepolcrale ampia all'incirca 23 mq, con volta a botte e pareti decorate con la tecnica dell'affresco con figure "candelabra" (o candeliera -motivo consueto nell' arte romana e assai diffuso in età rinascimentale, che riecheggia la forma verticale di un candelabro) ed elementi decorativi del II stile Pompeiano. La Piramide è stata oggetto nel corso dei secoli di numerosi restauri, tra gli ultimi quello del 1999 (vi è traccia cnora nei capo chiave a coda di rondine) e quello del 2014 finanziato dal "Samurai bianco" Yuzo Yagi, che ha restituito le facciate al loro antico splendore.
L'apertura straordinaria, venerdì 23 giugno, è stata possibile grazie Delegazione FAI Roma con la collaborazione della Soprintendenza Speciale Roma (Soprintendenza Speciale per il Colosseo, Area Archeologica Centrale di Roma)
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