IL CONVENTO DI TRINITA' DEI MONTI


Il Complesso di Trinità dei Monti ha una ricca eredità culturale e religiosa, legata alla storia di Francia, lunga ben oltre cinque secoli e radicatasi proprio sulle colline del Pincio.
Il convento sorge su quello che veniva chiamato Collis Hortolorum, il colle dei giardini, dove Cesare e Sallustio avevano le residenze, ma è legato soprattutto al nome di Lucullo, il primo grande proprietario dell'area. Dopo l'abbandono medievale, nel 1492 viene acquistata dal re di Francia Carlo VIII, per la realizzazione del convento dell'ordine dei Minini, fondato da S.Francesco di Paola, alla cui figura il papa era molto devoto. La scoperta di questo luogo inizia dal chiostro che custodisce un ciclo pittorico tardo manierista raffigurante l'agiografia del santo; le lunette dei bracci del chiostro marrano varie vicende legate ai miracoli o alle guarigioni da lui compiute, che nel periodo settecentesco acquisteranno un carattere nuovo, molti episodi saranno sostituiti, ripensati in chiave politica per ricordare la presenza, forte, della corona di Francia in terra romana. Si prosegue visitando le gallerie del primo piano arricchite dalla presenza di due anamorfosi e dalla meridiana catottrica. Opere dei padri minimi dell'Ordine ed esempio ben riuscito degli studi e delle ricerche in campo scientifico che venivano condotte all'epoca e trovavano una giusta elaborazione grafica o artistica. Delle due anamorfosi una bene conservata è quella che rappresenta S. Francesco di Paola, nell'attraversare lo stretto di Messina. L' anamorfosi o anche prospettiva inversa, dare nuova forma alla figura, appare distorta ma se vista dal giusto punto di osservazione si ricompone in una figura ben riconoscibile e distinguibile, attraverso un procedimento di rappresentazione grafica che segue sempre delle leggi geometriche. In questo caso il paesaggio costiero sovrastato da colline terrazzate e nuvole dalle forme bizzarre si ricompone nella figura del Santo in preghiera. Proseguendo si osserva la Meridiana o astrolabio catottrico, un complesso sistema di linee, così sembrerebbe a prima vista, che sfrutta la proiezione dei raggi solari attraverso una superficie riflettente (specchio) posta al di sotto di una finestra, sulla volta e parete della galleria per indicare l'ora, le fasi lunari e le costellazioni. Ripassando per il chiostro si arriva infine al Palazzo delle Cento Colonne, ovvero il refettorio dipinto dal padre gesuita Andrea Del Pozzo. La rappresentazione dell'episodio delle Nozza di Cana è lasciata alla scenografica architettura dipinta scandita da pilastri e colonne attraverso cui si affacciano gli invitati, i musici tutti partecipanti a questa laica messa in scena. Un luogo affascinante che conserva e porta le traccie del susseguirsi dei secoli, dopo la rivoluzione francese diventerà dependance della vicina accademia di Francia, poi centri di studi umanistici sotto Chateaumbriand, per poi tornare a splendere con le dame del Sacro Cuore (1828) rimaste sino al 2006, ora custodi di questa ricca eredità la comunità dell'Emmanuel.













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